Uno Stato di diritto non può ignorare le esigenze che la società esprime, ma deve farsene carico e regolamentarle, restituendo ai cittadini normative che li assistano in ogni problematica. Non può essere sfuggito il profondo dibattito sorto per le tristi vicende di Giovanni Nuvoli, Eluana Englaro, Dj Fabo  (Fabiano Antoniani), Piergiorgio Welby, e quanti, come costoro, giungono a considerare la morte come una liberazione da patologie irreversibili che annullano il concetto di vita quale insieme meraviglioso di esperienze, emozioni, azioni, e infine e soprattutto decisioni. 

Prima di porsi interrogativi etici, occorre comunque che una società evoluta predisponga  ogni mezzo legale e sociale per assicurare, a quanti soffrono senza alcuna via di uscita, la dignità: elemento fondamentale e imprescindibile per ogni essere umano.

Per tale ragione, l’Italia non poteva restare tagliata fuori da un simile dibattito e non poteva continuare ad ignorare il grido di disperazione che giungeva da numerosi cittadini.

Vediamo, dunque, come è stato affrontata la questione nel nostro Paese.

COSA SONO LE DAT? 
Le Dichiarazioni anticipate di testamento sono state introdotte in Italia dalla Legge 219/2017: esprimono le proprie convinzioni in materia di trattamenti sanitari, il consenso o il rifiuto di scelte diagnostiche o terapeutiche e ai singoli trattamenti sanitari. Sono considerati trattamenti sanitari la nutrizione artificiale e l’idratazione artificiale, in quanto somministrazione, su prescrizione medica, di nutrienti mediante dispositivi medici. 

CHI PUO’ MANIFESTARLE? 
Ogni persona maggiorenne e capace di intendere, in previsione di una eventuale futura incapacità di autodeterminarsi e dopo aver acquisito adeguate informazioni mediche sulle conseguenze delle sue scelte. Indica, altresì, una persona di sua fiducia che ne faccia le veci e la rappresenti nelle relazioni con il medico e le strutture sanitaria. 

COME SI REDIGONO?
Le DAT devono essere redatte per atto pubblico o per scrittura privata autenticata ovvero per scrittura privata consegnata personalmente dal disponente presso l’ufficio dello stato civile del comune di residenza. Sono esenti da bollo di registrazione, imposta di bollo e qualsiasi altro tributo, imposta, diritto o tassa. 
Se le condizioni del paziente non lo consentono, le DAT possono essere espresse tramite videoregistrazione o dispositivi per la comunicazione.